È un messaggio breve, ma molto importante per i musulmani che risconcontrano dei problemi con il concepimento di un bambino. Il capo del Consiglio degli Ulema del Tagikistan, Saidmukarram Abdulkodirzoda, ha riferito che la questione dell'applicazione delle tecniche di procreazione assistita è stata discussa in un incontro degli Ulema del mondo (esperti riconosciuti e autorevoli dei lati teorici e pratici dell'Islam) in Kuwait nel marzo di quest'anno. “Così siamo giunti alla conclusione che un uomo e una donna legati da vincoli di matrimonio possono avere figli attraverso la fecondazione artificiale,” - ha riferito lui. – “Questo metodo è da considerarsi come una cura e dunque è stato dato il pemesso di utilizzarlo”. L'unica cosa inaccettabile secondo gli Ulema è l’applicazione nel programma IVF con lo sperma di un donatore.
Dunque? I musulmani sono favorevoli all’l'IVF. Gli ebrei, già da tempo, hanno optato per l'applicazione di questo metodo. Neanche i buddisti, confuciani e indù sono contrari. Così, uno dei pochi antagonisti irriducibili dell’uso di IVF rimane la Chiesa Cristiana. E questo nonostante il fatto che il numero di sostenitori del cristianesimo, secondo le statistiche, è in costante calo grazie al boom demografico dei paesi con una religione diversa.
La speranza è che alla fine, «i dirigenti» di questa confessione dimostrino la loro saggezza, tolleranza, umanità e la capacità di non respingere il nuovo semplicemente perché tale.